Il disturbo ossessivo compulsivo è caratterizzato dalla presenza di ossessioni e/o compulsioni per un tempo significativo della giornata (un’ora o più al giorno) che interferiscono con le attività del quotidiano (lavoro, studio, vita di relazione, cura della casa o dell’igiene ecc.).
Le ossessioni sono idee, pensieri, impulsi o immagini che insorgono improvvisamente nella mente e che vengono percepiti come intrusivi, fastidiosi e irrazionali (esempio: “Potrei infettarmi con il virus HIV se tocco la porta del bagno della discoteca”, “Non devo pensare al nome delle persone a cui voglio bene, altrimenti potrebbero ammalarsi”).
Le compulsioni sono azioni mentali e/o comportamenti che si manifestano in risposta alle ossessioni e ne rappresentano un tentativo di soluzione. Per esempio, in presenza del pensiero “le mie mani sono piene di germi pericolosi” si può mettere in atto il comportamento di disinfettare le mani, di evitare di toccare le maniglie delle porte e di portare i guanti; tali azioni sono il tentativo di allontanare il problema della percepita o temuta contaminazione. Di solito le azioni descritte sopra sono seguite da un temporaneo senso di sollievo dal disagio causato dalle ossessioni.
Le idee e i pensieri ossessivi sono ansiogeni perché riguardano il timore di essere esposti a un pericolo (“potrei infettarmi”, “potrei far danneggiare mia figlia”, “potrebbe esplodere la casa e tutto il palazzo”) e di essere in qualche modo responsabili e colpevoli di tale pericolo fino a sentirsi persone immorali, cattive o pericolose (“sarebbe colpa della mia superficialità”, “non ho fatto quando in mio dovere per proteggere i miei familiari”).
Il nostro percorso:
Il percorso terapeutico che affronteremo sarà finalizzato a ridurre da subito la quantità e la frequenza dei sintomi che senti e, più a lungo termine, a renderti meno vulnerabile ai meccanismi cognitivi che hanno generato il disturbo e che contribuiscono al suo mantenimento.
La tecnica elettiva nel trattamento è l’Esposizione combinata con la Prevenzione della Risposta.
L’esposizione (nelle sue diverse varianti: esposizione graduale o prolungata; per immagini o in vivo) consiste nel metterti in contatto con uno stimolo o situazione che genera disagio per un lasso di tempo maggiore a quello che normalmente tolleri; ad esempio, se avessi tra i tuoi sintomi quello di evitare di toccare le maniglie delle porte, potrei chiederti di toccare una maniglia e di mantenere il contatto per 2 minuti. La sperimentazione dell’ansia parte integrante di questa tecnica ma verrai guidato e supportato sia graduando l’esposizione sia attraverso interventi preventivi che motivano e riducono la minacciosità del contatto.